- La copertina dell’ultimo libro di Franco Cardini.
Per le Edizioni Laterza, è da poco uscito l’ultimo libro di Franco Cardini, intitolato “L’Islam è una minaccia – Falso!”.
L’illustre storico italiano ha da sempre approfondito, oltre allo studio della società medievale europea in particolare, in special modo i rapporti di questa con il mondo islamico.
Cardini, pur essendo cattolico, fa parte di quel settore del mondo cattolico che mette avanti la storia vera, con i suoi documenti, per dimostrare che il rapporto del mondo islamico col mondo europeo è da sempre storicamente fatto di scambi e rapporti commerciali, politici e culturali, oltre che di scontri. Dunque, due mondi che, oltre a combattersi, si sono anche incontrati e intrecciati in innumerevoli occasioni e modi.
Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di scritti dello storico fiorentino sull’argomento, che tutti dovrebbero leggere per cominciare ad avere le idee più chiare su questi argomenti.
Con Cardini, si è immersi comunque nel mondo della storia e della cultura, quella vera, che è tale perché volta alla comprensione, strada primaria da percorrere per chiunque remi in direzione della pace.
Le osservazioni critiche che si potrebbero fare sono di scarsa o nulla importanza, rispetto all’impostazione del libro, che ricalca i precedenti, e si concentra maggiormente nel contrastare i luoghi comuni ripetuti, spesso in maniera del tutto pappagallesca, dai fautori più o meno prezzolati dello “scontro di civiltà” che Cardini chiama, molto efficacemente, “spacciatori di bugie politiche e mediatiche”.
Più di tutto, parlano i titoli di alcuni dei capitoli, che elenchiamo qui di seguito:
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“L’Islam moderato non esiste”
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“Islam e modernità sono inconciliabili”
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“Il Corano è un libro di guerra”
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“Europa e Islam sono nemici da sempre”
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“I musulmani ci odiano”
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“I musulmani stanno invadendo l’Occidente”, ecc.
Invece di dilungarci troppo, riteniamo più utile citare un brano del libro (pagine 112-113-114), che dà un’idea molto precisa della serietà del contenuto.
“Ai primi dell’VIII secolo la costa settentrionale dell’Africa era interamente musulmana e le fiere popolazioni berbere, già restie ad accettare il cristianesimo, islamizzate: quello sarebbe stato per gli arabi il “Maghreb”, l’Occidente. Sappiamo bene che, tanto nel caso dell’impero bizantino cristiano quanto in quello dell’impero persiano mazdaico, l’Islam giunse a risolvere una serie di conflitti interni: le popolazioni, stanche della tirannia o della decadenza dei vecchi sistemi, accolsero i musulmani come liberatori e spesso si convertirono alla loro fede o comunque ne accettarono l’egemonia, ben più mite di quanto non fosse stato, ad esempio, l’impero bizantino che trattava i cristiani del Vicino Oriente e dell’Egitto, la maggioranza dei quali era inquadrata nella Chiesa monofisita o nestoriana, come eretici e di conseguenza come ribelli, imponendo loro pesanti tasse e costringendoli a subire umiliazioni e deportazioni. La condizione di dhimmi, soggetti ai musulmani, che comportava come vedremo il pagamento d’imposte sopportabili e qualche restrizione nel campo civile, era per i cristiani orientali di gran lunga più sopportabile del dispotismo bizantino. Altro che conquista solo con la spada, secondo un semplicistico e ingiustificato clichè molto diffuso, ohimè, anche a livello d’insegnamento scolastico! La conversione dei popoli pagani al cristianesimo, dal V secolo in poi, è stata ben più violenta e sanguinaria: dalle persecuzioni di età posteodosiana ale campagne militari-missionarie carolinge e ottoniane in Occidente e dei bizantini durante la dinastia macedone dei secoli X-XI, sino alle campagne dei cavalieri teutonici contro slavi e balti, quindi ai conquistadores spagnoli e ai bandeirantes portoghesi in America latina e, infine, alle stragi dei coloni francesi, inglesi, tedeschi, belgi e olandesi in Asia e in Africa fra XVI e XX secolo”.
C’è nulla da aggiungere. A chiunque voglia iniziare ad approfondire questi argomenti, consigliamo vivamente di leggere questo brano una cinquantina di volte, e di imprimerselo bene in testa.
Concludiamo questa nostra piccola recensione, con il nostro attestato di stima a Franco Cardini, per tutta la sua opera.